"Montagne
di Lombardia: e subito vengono alla mente pareti aeree su cui si
sono fatti le ossa alpinisti famosi - si pensi a Walter Bonatti,
Riccardo Cassin e Carlo Mauri -, ghiacci eterni che rovesciano a
valle le loro acque di fusione, turchesi laghetti alpini in cui si
rispecchiano vette aguzze, frotte di viandanti che nella bella
stagione prendono d'assalto i sentieri. Ecco, le montagne di
quella zona che, con fantasia mediocre se non offensiva, come
lamentava Piero Chiara, è stata battezzata Varesotto, non hanno
nulla di tutto ciò; si tratta di rilievi che certo non
raggiungono quote vertiginose - si superano di poco i 1.600 metri
-, non sono ammantati da accecanti coltri di ghiaccio e solo in
alcuni casi presentano ripidi salti di roccia. Ma questo non vuol
dire che qui non sia possibile percorrere itinerari impegnativi; e
neanche che la zona, situata a brevissima distanza dai ritmi
frenetici delle metropoli lombarde, dalle più importanti aree
industriali, da strade congestionate e da aeroporti
internazionali, non possa presentare spunti paesaggistici di
grande suggestione e poesia."
(dall'Introduzione
di Marco Acher-Marinelli)
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